A partire dal 1° ottobre saranno presenti sulle bande radioamatoriali HF diverse stazioni commemorative delle Sezioni ARI con Nominativo Speciale.
Al fine di celebrare il centenario dell’inizio delle radio audizioni broadcast in Italia a cura della U.R.I. – Unione Radiofonica Italiana (1924-1927), poi E.I.A.R. Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (1927-1944), nel 1946 diventato R.A.I. – Radio Audizioni Italiane e in seguito RAI – Radiotelevisione Italiana, l’A.R.I. – Associazione Radioamatori indìce un Diploma Radioamatoriale denominato “Cento Anni di Radio in Italia”.
A partire dal 1° ottobre saranno presenti sulle bande radioamatoriali HF diverse stazioni commemorativedelle Sezioni ARI con Nominativo Speciale. Saranno facilmente riconoscibili dal momento che avranno le seguenti caratteristiche: 7 caratteri con prefisso II o IR seguiti dal numero di area e dal suffisso di 4 lettere, la cui prima lettera sarà sempre una R. Esempio: IR3RVEN per Venezia. Se la denominazione della località della Sezione comincia con R, questa potrà essere integrata nel suffisso, es.: Roma: IR0ROMA. Portale Radioamatori: https://appradioamatori.invitalia.it
Oltre alle stazioni speciali delle Sezioni ARI sarà presente anche la stazione speciale II1MRTV del Museo della Radio Televisione di Torino.
Questi nominativi Speciali dovranno essere usati senza alterazione alcuna (no / suffissi o prefissi vari) solamente per il presente Diploma, non sono consentite attività extra o miste con validità per altri Diplomi.
Il Nominativo Speciale sarà operato dai Soci della Sezione dal territorio della Sezione stessa. È consentito alle Sezioni partecipanti che avessero carenza di operatori reclutare anche Soci di altre Sezioni vicine, purché con l’assenso delle Sezioni alle quali appartengono. Ad ogni Stazione ARI partecipante sarà assegnato d’ufficio anche un SASC valido per il Nuovo Diploma delle Sezioni – ASC Award. Nominativi e SASC saranno disponibili sul sito www.ari.it Vi sarà anche la possibilità di avere una o più stazioni gestite da Radioamatori RAI che affiancheranno quelle delle sezioni ARI.
Durata: 90 giorni, suddivisi in tre fasi. Il Diploma partirà il 1° ottobre 2024 alle 00:00 italiane (22:00 UTC del 30 settembre – siamo ancora con l’ora legale) e terminerà il 29 dicembre 2024 alle 23.59 ora italiana (22:59 UTC). Le tre fasi sono costituite dai tre mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Bande: le 9 bande HF attribuite al Servizio di Radioamatore: 80, 60, 40, 30, 20, 17, 15, 12 e 10 metri. Modi: SSB, CW, FT8, RTTY (baudot), MFSK (solo sub-mode FT4 e d’ora in poi chiamato solo FT4) e PSK*. (6 modi in totale)
*N.B.: il modo PSK comprende tutti i sub-mode come PSK31, PSK125, QPSK31, eccetera. Pertanto se si collega la stessa stazione sulla stessa banda e nello stesso mese ad esempio una volta in PSK31 e una seconda volta in PSK125, quest’ultimo QSO varrà 0 punti.
Ogni Stazione Speciale ARI / eventuale Stazione RAI potrà essere lavorata una sola volta per banda e per modo per ogni fase, ovvero 6 volte per ogni banda purché in diversi modi (in 30 metri 5 volte, essendo esclusa la fonia su questa banda). Eventuali DUPE saranno scartati dal sistema senza penalità. Quindi la stessa stazione può essere collegata un massimo di 3 volte sulla stessa banda e nello stesso modo purché in mesi diversi.
Categorie: le Stazioni Speciali ARI concorreranno unicamente per la categoria Attivatori, tutti gli altri per la categoria Hunter. Gli operatori delle Stazioni Speciali potranno concorrere per la categoria Hunter con i propri indicativi personali. I QSO tra stazioni attivatrici sono possibili ma non forniranno punti. È fatto divieto di utilizzare stazioni automatiche non presidiate (unattended stations). Comportamenti illeciti potranno tradursi in una esclusione dalla classifica.
Punteggio: ogni QSO attivatore/hunter completato e validato dalla piattaforma varrà:
• 1 punto: se effettuato in FT4 e FT8
• 2 punti: se effettuato in SSB, RTTY e PSK
• 3 punti: se effettuato in CW
Lo stesso punteggio sarà acquisito dalla stazione attivatrice.
Il Diploma è attribuito in sette classi, al raggiungimento dei seguenti punteggi:
1) Classe “Base”: 100 punti
2) Classe “Bronzo”: 250 punti
3) Classe “Argento”: 500 punti
4) Classe “Oro”: 1000 punti
5) Classe “Platino”: 2000 punti
6) Classe “Smeraldo”: 3000 punti
7) Classe “Diamante”: 4000 punti
Hamaward: tutti gli attivatori si impegnano ad usare la piattaforma Hamaward per la gestione del Diploma e ad evitare l’uso di sistemi di trasmissione non presidiati dall’operatore. I cacciatori sono invitati a registrarsi sul sito www.hamaward.cloud per verificare i propri QSO e la propria posizione in tempo reale, nonché per scaricare Diploma e le QSL elettroniche che sono valide per il Nuovo Diploma delle Sezioni -ASC Award.
Classifiche: Saranno stilate due classifiche separate per stazioni attivatrici e cacciatori, che saranno pubblicate su Radio Rivista e sul sito www.ari.it
Saranno premiate con una targa le prime tre Sezioni A.R.I. per punteggio calcolato dalla piattaforma Hamaward. Attenzione: la piattaforma si basa sui QSO effettuati, nessuna aggiunta, cancellazione o modifica di uno o più QSO potrà essere effettuata da terze parti.
Non è necessario l’invio dei log, dal momento che i QSO sono controllati automaticamente da Hamaward. Diploma e QSL elettroniche: possono essere scaricati dalla piattaforma Hamaward. Il Diploma è gratuito ed è costituito da un file PDF. Non è prevista alcuna variante cartacea. Potrà essere scaricato al termine della manifestazione. Le QSL elettroniche possono essere scaricate in qualunque momento.
QSL cartacee: l’eventuale stampa e l’invio sono a discrezione delle Sezioni partecipanti.
SWL: è previsto un attestato di ascolto per gli SWL che abbiano ascoltato almeno 15 diverse Stazioni Speciali come da elenco. Allo scopo inviare estratto log al manager una volta raggiunto l’obiettivo. Email: ik2uvr@ari.it
Gli SWL che desiderano conferma dell’ascolto dovranno farne richiesta alle varie stazioni partecipanti. La conferma d’ascolto può anche essere solo elettronica.
La partecipazione al Diploma implica automaticamente l’accettazione del presente regolamento e il consenso alla pubblicazione del proprio nominativo nelle varie classifiche sugli organi informativi dell’A.R.I., ovvero sito web e Radio Rivista.
Per ogni controversia la decisione del manager è finale e inappellabile.
100 Anni di Radio in Italia: Un Viaggio nel Tempo
La radio in Italia celebra un secolo di storia, evoluzione e innovazione. Dal primo segnale trasmesso nel 1924, la radio ha attraversato decenni di cambiamenti, adattandosi alle nuove tecnologie e continuando a essere una fonte insostituibile di informazione, intrattenimento e cultura.
Gli Inizi: Gli Anni ’20 e ’30
La prima trasmissione radiofonica in Italia avvenne il 6 ottobre 1924, con l’inaugurazione della stazione romana 1-RO. Durante gli anni ’30, la radio divenne un mezzo di comunicazione di massa, utilizzato anche dal regime fascista per la propaganda.
Il Dopoguerra: Gli Anni ’40 e ’50
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la radio giocò un ruolo cruciale nella ricostruzione del Paese, fornendo notizie, musica e programmi educativi. Negli anni ’50, il Festival di Sanremo iniziò a essere trasmesso via radio, diventando un appuntamento fisso per gli italiani.
L’Avvento della Televisione: Gli Anni ’60 e ’70
Nonostante la crescente popolarità della televisione, la radio mantenne il suo pubblico grazie a programmi innovativi e alla sua capacità di raggiungere anche le aree più remote del Paese. La nascita delle radio libere negli anni ’70 segnò una nuova era di libertà d’espressione e diversificazione dei contenuti.
L’Era Digitale: Dagli Anni ’80 a Oggi
Con l’avvento della tecnologia digitale, la radio ha saputo reinventarsi. L’introduzione delle trasmissioni in FM, DAB e via internet ha permesso di migliorare la qualità del suono e di ampliare l’offerta. Oggi, le radio online e i podcast rappresentano nuove frontiere, rendendo la radio accessibile ovunque e in qualsiasi momento.
Il Futuro della Radio in Italia
Guardando al futuro, la radio in Italia continuerà a evolversi, sfruttando le nuove tecnologie per offrire contenuti sempre più personalizzati e interattivi. Nonostante le sfide, la radio rimane un mezzo insostituibile, capace di adattarsi ai tempi e di accompagnare gli italiani nella loro vita quotidiana.
Conclusione
I 100 anni di radio in Italia sono una testimonianza della sua resilienza e capacità di innovazione. Da strumento di propaganda a mezzo di libertà, la radio ha saputo conquistare il cuore degli italiani, rimanendo un pilastro fondamentale della cultura e della società del Paese.